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le nostre
idee
:-)
Che ansia!
(essere genitori)
“Le reazioni emotive dei bambini si modificano nel tempo perché si modificano le loro interpretazioni degli eventi. Crescendo i bambini diventano anche più abili nel riconoscerle e nel prevederle e se nei primi cinque-sei mesi di vita ne sono completamente dominati, mano a mano imparano a dominarle grazie anche all’aiuto dei loro educatori”.
(A.O. Ferraris)
di Arianna Siccardi​
Ma chi è il meritevole in una scuola che insegue il merito?
dal Corriere della Sera Fiorentino | 28 ottobre 2022
Bisognerebbe dare una definizione precisa di «merito», soprattutto nella scuola: intendiamo riconoscere la migliore capacità o invece il maggior sforzo di un individuo per raggiungere un determinato livello?
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di Paolo Sarti
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134. Miopia di futuro
dal Corriere della Sera | 24 ottobre 2022
Qualche giorno fa ho incontrato le terze medie della mia scuola per «Lezioni di futuro», un ciclo di incontri in cui alcuni insegnanti raccontano il proprio percorso per aiutare gli studenti a riflettere sulle loro prossime scelte vocazionali. Alla fine uno di loro mi ha detto: «Il suo intervento mi è piaciuto perché non ci ha trattato da bambini, ci ha presi sul serio». Trattare gli adolescenti come bambini è una conseguenza della pedagogia del controllo: infantilizzare è infatti una strategia paternalistica che paralizza le energie creative (ti uso finché mi servi).
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di Alessandro D’Avenia
​Continua a leggere sul Corriere della Sera
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Ricominciare la scuola
Come aiutare i ragazzi (i genitori) a capire che non si possono sottrarre alle regole della scuola?
Intervista di Arianna Siccardi a Radio Enel.
Non c’è regola o norma educativa che possa essere trasmessa se non c’è una relazione positiva tra le parti in gioco. Il bambino fin dalla nascita osserva, ascolta e cresce seguendo le regole di vita che la famiglia gli trasmette, perché c’è una significativa relazione affettiva in atto.
di Arianna Siccardi
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Lutto e infanzia
Nella quotidianità del nostro lavoro, con le differenze relative alle nostre diverse professionalità, affrontiamo quasi sempre dei “lutti”, reali o metaforici (separazioni, interruzioni di significato), che le persone portano nei nostri studi, nei consultori o dove operiamo.
Quindi il nostro compito e la richiesta di chi ci chiede attenzione, parte dal bisogno di ritrovare un “senso” perduto a fronte delle difficoltà più o meno gravi che fronteggiamo. Non potendo fornirlo noi (ognuno è necessario che ricostruisca il suo), ci poniamo come compagni di strada che sono al fianco per sostenere e accompagnare chi fatica e inciampa per riattivare le proprie risorse.
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di Arianna Siccardi
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Seminario Centro “La Famiglia”
9 marzo 2019
L’argomento del “significato/senso” della vita e della sua perdita, mi è sembrato molto attuale e pressante da condividere, anche a partire dai nostri bisogni oltre che dalle richieste di aiuto che ci arrivano dai clienti nei consultori e negli studi privati.
Attraversiamo un momento sociale, in cui la complessità delle scelte e delle sfide che ci troviamo ad affrontare, riflettono la perdita di modelli di riferimento tradizionali, producendo uno smarrimento pervasivo, nelle relazioni affettive e familiari, nella scuola e nei luoghi di lavoro.
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di Arianna Siccardi
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I neuroni specchio: un meccanismo neurale per la comprensione degli altri
Iniziamo con un esempio. Luigi osserva Maria che afferra una tazzina da caffè. Luigi capisce cosa sta facendo Maria, e capisce anche perché lo sta facendo. La tazzina è piena di caffè.
Dopo averla afferrata, quasi certamente, Maria porterà la tazzina alla bocca e lo berrà. Luigi è in grado di comprendere immediatamente che cosa sta accadendo. La domanda è: come fa Luigi a comprendere l’azione di Maria? E come può comprendere la sua intenzione?
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di Giacomo Rizzolati
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Le emozioni passano,
i sentimenti vanno coltivati
Non conosciamo più la gioia delle cose durevoli, frutto di lavoro. Il grande sociologo spiega come i legami siano stati sostituiti dalle "connessioni". E aggiunge: "Ogni relazione rimane unica: non si può imparare a voler bene". Disconnettersi è solo un gioco.
Farsi amici offline richiede impegno.
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di Raffaella De Santis
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